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Vangelo della XIV domenica del Tempo Ordinario

Data: 30/06/2022 - Ora: 09:00
Categoria: Cultura

vangelo

Domenica 3 luglio

Mi scuserete se, questa domenica, comincio il commento al Vangelo di Luca,
dall'ultima frase che Gesù rivolge ai suoi 72 discepoli, tornati dalla Missione, in cui li
aveva Egli stesso inviati. "Rallegratevi -dice il Signore- perché i vostri nomi sono
scritti nei Cieli" che significa "perché godrete, con me, la vita eterna nella casa (=nel
gaudio) del Padre".
Gesù ci rivela, in questa conclusione, l'essenziale della nostra chiamata battesimale,
che non consiste nei carismi particolari, né nei miracoli che potremo pure operare
(come camminare sugli scorpioni o guarire le altrui malattie), né nel sottomettere le
forze del male, ma nella nostra salvezza ultima cui, come cristiani, siamo destinati,
fin dal nascere. Dal primato della vita eterna scaturisce, per noi, la necessità di
impetrare dal Padrone della Messe (Dio) la moltiplicazione degli operai del Vangelo,
chiamati ad annunciare la Sua Parola all'umanità, in ogni parte della terra; siamo
tutti bisognosi di "ascoltarla" per la personale e comunitaria conversione. La
"Parola" non è riducibile alla comunicazione verbale attinta da un libro scritto, ma,
per noi credenti, è Gesù stesso, Verbo del Padre, rimasto tra noi, che deve essere
annunciato per la nostra realizzazione. Annunciare il Verbo di Dio è un impegno
richiesto a tutti i cristiani (anche ai muti): questi lo faranno con la testimonianza di
un'esistenza, vissuta, nella fede autentica richiesta anche a noi. Se il mondo non
vorrà raccogliere la testimonianza dei credenti, rinuncerà, ahimè, alla vita in Dio
scegliendo la personale infelicità. Convertirsi e porsi al servizio del Vangelo non è
richiesto solo ai preti, religiosi e consacrati, ma a tutti i cristiani. Lasciatemi dire che
chi ha Dio in cuore è nella gioia, che non può fare a meno di trasmettere a quanti
incontra. La fede è vigore che lo Spirito stesso genera in ogni credente, perché
questi, a sua volta, la trasmetta al prossimo, in un "cuore a cuore" origine della vera
felicità. Si tratta di offrire ai fratelli lo stesso Gesù che abita in noi: questa non è
illusione, ma parola di Dio, scritta nel Vangelo e nel nostro intimo.

Autore: Mariagrazia Camassa

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