Nel Vangelo di questa domenica Gesù parla ai capi dei sacerdoti e ai farisei, tramite una parabola, sul Regno
dei Cieli, che è simile alla Festa che un Re prepara per le Nozze di Suo Figlio. Tutto è pronto, ma gli invitati,
indegni, si rifiutano di parteciparvi; alcuni usano persino violenza contro i servi che portavano l'annuncio. Il
Re li punisce distruggendo le loro città e facendo uccidere molti di loro.

Numerosi - conclude Gesù - sono chiamati alla vita eterna, ma pochi si fanno salvare - Dio non esclude alcuno di noi dal Regno dei Cieli, pure gli anziani dei sacerdoti e i farisei rifiutando il Vangelo di Gesù Cristo, si autoescludono dalla Festa eterna. Costoro purtroppo si sono creati una condizionereligiosa tanto in linea con i loro gusti da non riuscire a convertirsi. Dio però non si lascia vincere dal loro primo rifiuto e li chiama una seconda volta con una proposta salvifica aperta a tutti, buoni e cattivi. Quando
la folla di quanti si dicono desiderosi di salvarsi è riunita nella sala, entra il Re per conoscere i "suoi" invitati e scorgendo un tale, privo dell'abito nuziale (spirito delle Beatitudini) lo fa gettare fuori, nelle tenebre. Non ci si può salvare fuori della proposta evangelica dell'Amore per Dio e per i fratelli. È questo l'abito nuziale richiesto a tutti.