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I sette vizi capitali viaggio tra uomo e animali

Data: 28/07/2016 - Ora: 10:51
Categoria: Attualità

vizi

I vizi sono prevalentemente umani

L'uomo in quanto tale ha dei comportamenti atti a provvedere alle molteplici necessità primarie (mangiare, bere, ripararsi dal freddo) e anche a quelle non indispensabili per la sopravvivenza (vestiti di prima scelta, denaro, lusso).
Definire necessità le ultime cose elencate è improprio quindi le chiameremo "desideri voluttuosi", nonostante l'uomo possa sopravvivere anche senza di essi, risulta evidente quanto nel corso della storia sia stato importante l'accumulo smisurato di averi materiali fino ad arrivare ad una bulimia di potere che ha portato molti uomini alla rovina.
Non tutte le necessità secondarie sono negative e deleterie per l'animo umano poiché ogni individuo ha una coscienza capace di discernimento e possiede una naturale inclinazione verso il bene altrui
che ci porta a non ragionare egoisticamente come avviene in natura tra gli animali.
Gli animali infatti non hanno questa predisposizione tranne che nella prole che viene protetta dalla madre fino ad un certo punto della vita, fin quando per l'esattezza non raggiunge la maturità per iniziare una vita indipendente.
Un branco di felini vive insieme e collabora prevalentemente per ragioni di sostentamento: per poter cacciare una preda in grado di sfamare tutti per un lasso di tempo ragionevole è necessario abbattere un animale di grandi dimensioni come un elefante, ma per poter avere la meglio su un animale così potente il branco deve lavorare insieme. L'uomo in antichità conviveva per le stesse ragioni, tuttavia nei secoli si è sviluppata una sorta di attaccamento molto radicato verso i membri della famiglia che porta i genitori a non voler lasciare che i figli si allonatnino da loro per motivi di studi o di lavoro: è un sentimento tipico in quanto l'amore è il motore principale che condiziona in positivo o in negativo l'agire delle persone.
La coscienza ci porta ad essere virtuosi e ad agire in maniera razionale per non fare prevalere la nostra parte istintiva, ma ci sono i vizi capitali che interagiscono nel nostro quotidiano mettendoci nelle condizioni di portare all'esagerazione alcune nostre inclianzioni positive e salutari.


I vizi capitali sono 7


-Superbia
-Avarizia
-Lussuria
-Invidia
-Gola
-Ira
-Accidia


SUPERBIA

La superbia è considerata nella religione Cristiana il vizio più pericoloso: Lucifero nel libro della Genesi, si ribellò a Dio perchè riteneva di poter essere superiore, l'uomo pecca di superbia quando è profondamenrte convinto di possedere più qualita rispetto agli altri e considera insufficiente qualsiasi idea o ragionamento che non provenga dalla sua logica.
La superbia potrebbe essere una virtù se considerata come una sana inclinazione verso il "far bene" e l'ambizione che sprona l'uomo a dare l meglio di sé senza prevaricare e umiliare il prossimo.
Questo vizio è rischioso anche perchè sminuire chi ci circonda può inevitabilmente farci abbassare la guardia e commettere errori irreparabili.

AVARIZIA


L'avarizia può essere una sintesi tra altri due vizi quali Invidia e Accidia: una persona che è portata verso l'abbadono di sé e la noia (Accidia) sviluppa un senso di insofferenza nei confronti di coloro che hanno una vita frenetica e ricca di soddisfazioni (Invidia) che sfocia nell' Avarizia: tendenza a voler comprare in maniera compulsiva oggetti anche di scarso utilizzo, giusto per il piacere di colmare la noia e il senso di invidia.
Questo vizio è più dannoso per la persona che ne soffre che per gli altri, poiché il bisogno di possedere sempre qualcosa di nuovo da poter vantare, porta ad un circolo vizioso di compro accumulo- che viene custodito gelosamente e in molti casi ciò comporta allo spreco di denaro.

LUSSURIA

La lussuria è l'abbandono della persona ai piaceri carnali: partendo dal presupposto che la sessualità è una cosa normale che si sviluppa da sé nel corso dell'adolescenza, la lussuria è un'esasperazione degli impulsi sessuali che non vengono più controllati dalla coscienza.
Chi è lussurioso userà i propri genitali non per amore ma solo per il piacere del sesso, sfociando in menage a trois, pratiche sessuali discutibili (sadomaso) e alle pratiche omosessuali.
La Chiesa condanna molto questo vizio poichè rende le persone incapaci di provare sentimenti puri e di resistere alle pulsioni più basse.
In passato le pratiche omossesuli portavano molte malattie. il retto è tutt'oggi ( a meno che non vi siano protezioni adeguate) considerato il canale in cui le malattie sessualmente trasmissibili possono proliferare con molta faciltà.


INVIDIA


La parola Invidia viene dal latino in- vidio (guardare contro) verso qualcosa e consiste nel vedere la vita altrui con un accensione sempre negativa, un atteggiameno ambivalente che oscilla tra il disprezzo e il volere la stessa cosa dell' altro.
La persona invidiosa davanti al prossimo critica ma in solitudinde rimpiange ciò che non ha e spesso la cosa più importante che perde è l'amicizia e il piacere di avere delle persone che gli stiano accanto, In poche parole l'invidia genera antipatia e l'antipatia porta alla solitudine.
La solitudine generata dall'invidia è anch'essa ambivalente, infatti l'uomo invidioso rimasto emarginato si ostina a ritenere se stesso nella ragione e a non cercare il contatto con gli altri

GOLA

L'ingordigia (gola) è la necessità di mangiare in maniera smisurata qualsiasi cibo di cui un individuo è appassionato: il piacere del riunirsi a tavola, viene tradotto nel mangiare fin'oltre la sazietà tutto ciò che viene presentato durante il pasto.
Il cervello è totalmente offuscato, quasi drogato da ll'impulso dell'ingordigia tanto da non prestare ascolto ai segnali di sazietà che il cervello manda allo stomaco come campanello d'allarme per evitare un'indigestione.
Infatti nel 90% dei casi l'abbuffata si conclude con l'espulsione del cibo ingerito in eccesso provocando crampi allo stomaco e malessere generale.
L'Ingordigia è anche considerata il preludio di distubri alimentari come la bulimia e l'obesità.


IRA

L'Ira è un sentimento negativo che spesso può rappresentare un pericolo per l'incolumità delle persone, poiché chi è in preda ad una crisi d'ira, potrebbe involontariamente lasciarsi andare a delle azioni violente ed incontrollate: si stima che quasi la metà degli omicidi siano dirette conseguenze a dei litigi sfociati in tragedie, e spesso l'omicida non riesce a spiegarsi in modo razionale l'azione che ha compiuto.
La rabbia resta comunque i prodotto di nervi accumulati e repressi che un individuo timido e riservato porta fino all'esasperazione e per questo è sempre meglio esporre qualsiasi sentimento negativo appena si manifesta e con un buona dose di calma e autocontrollo.
Alro motivo di ira è un distorto ed individuale senso di giustizia che porta l'uomo a cercare di lenire un torto subito con gesti sconsiderati: questa definizione è meglio conosciuta come "giustizia personale"

ACCIDIA

L'accidia è una sorte di intorpidimento psichico che impedisce una persona ad agire: non può essere definita nemmeno come insicurezza dal momento che l'accidioso non si preoccupa di nulla e si limita a "vivere e lasciar vivere".

Dopo aver analizzato i vizi capitali è inevitabile fare dei confronti: l'ingordigia è tipica nell'uomo ma non negli animali poichè essi si nutrono solo e non oltre la sazietà fisica, un animale non si lascerà mai andare ad atteggiamenti iracondi, sarà violento solo per motivi naturali (difesa dei cuccioli e del territorio in cui caccia), le persone accidiose non provvedono a nulla, gli animali ogni giorno devono provvedere ai loro bisogni rischiando la vita.
A rigor di logica sarebbe giusto da parte dell'uomo provare a tornare un po' indietro per comprendere quali sono le vere priorità, lasciando sempre che sia la coscienza a differenziare le due opposte specie? Ai posteri l'ardua sentenza.

Autore: Susanna Conte

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