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Data: 04/04/2023 - Ora: 11:36
Categoria:
Cultura
L'uomo è un essere in relazione (=persona) perché fatto a immagine di Dio
La Pasqua Trinitaria.
L'uomo è un essere in relazione (=persona) perché fatto a immagine di Dio: Eterna Relazione trinitaria.
Fin dalla creazione, Dio Padre ha dato vita alluniverso, esprimendo la Sua volontà creatrice, con la Sua
Parola, Verbo, Suo Figlio e la potenza dello Spirito, che, allinizio, aleggiava sulle acque. La creazione è
quindi trinitaria. Già quando Dio Padre si è espresso nel creato, nella Sua onniscienza, prevedeva il
peccato di Adamo; non volendo rinunciare alla Sua Paternità, per gli uomini, ha posto come rimedio alla
disobbedienza dei nostri progenitori, in Eden, la nostra Redenzione, ad opera del Figlio-Messia sofferente,
dal concepimento, fino alla morte di Croce. La conseguenza di tutto ciò sta, per noi, nel comprendere che
la Pasqua non riguarda solo Gesù Cristo Signore, ma, che fin da lontano, celebra anche la generosità di Dio
Padre, che ci ha offerto il Figlio e dello Spirito Santo, che ha fatto risorgere il Nazareno morto sulla Croce.
Le conseguenze dellabbandono nel sepolcro di Gesù, Vivo, Luce del mondo, sono enormi: nessuna realtà,
nessun evento umano sarà più vittima dellimpero delle tenebre, della morte... Il Risorto, infatti, è
annunciatore della vita nuova, eterna, presso il Padre, per volontà divina riaperta agli uomini. Questi, per la
colpa, all'origine, erano destinati allinferno. Quella che noi chiamiamo oggi morte è infatti solo un
passaggio, doloroso per la nostra fisicità, dal tempo all'Eternità in e con Dio, cui la Pasqua ci ha
destinati. Il significato degli auguri pasquali sta perciò, tutto nella nostra e altrui capacità di credere che
in e con Gesù Redentore, eternamente vivo, anche noi, illuminati dalla Carità dello Spirito, godremo,
del Padre, nostro Paradiso, eternamente.
Coscienti di vivere in attesa della nostra Resurrezione, ci accostiamo ai Vangeli della domenica di Pasqua.
-Maria di Magdala va al sepolcro, di buon mattino, ma non vi trova il corpo del Signore. Temendo sia stato
trafugato, con grande sollecitudine, si reca dagli Apostoli per informarli. Pietro e Giovanni, corsi al
Sepolcro, lo trovano vuoto: la pietra è stata rimossa e, all'interno, bende e sudario giacciono ben piegati.
L'Evangelista dice che i due Apostoli videro e credettero…, ricordando le parole di Gesù Tre giorni
dopo la mia morte, risorgerò e vi precederò in Galilea. È stato certamente lo Spirito del Risorto ad
infiammare, di nuova fede, il cuore di Pietro e Giovanni che ricordarono quanto Gesù aveva loro detto,
senza essere però capito... Non certamente la vista del sepolcro vuoto e delle bende piegate, li aveva resi
credenti!
Gesù risorto apparve:
1. A Maria Maddalena e alle altre donne presso il Sepolcro.
2. Sulla via di Emmaus, nelle vesti di un pellegrino, ai due suoi discepoli, che, tristi, se ne tornavano, nel
loro villaggio, tre giorni dopo la Sua morte, Egli si fece loro compagno di viaggio. Ascoltato il racconto della
sua Passione e morte, Gesù (sempre nelle vesti del pellegrino) spiegò ai due il senso delle Scritture.
Quando giunsero in una locanda, a tavola, il Risorto spezzò il pane che offri ai due discepoli, come
nellUltima Cena, e questi finalmente Lo riconobbero... ma subito dopo non Lo videro più: era scomparso.
3. Apparve infine agli undici apostoli nel cenacolo, a porte chiuse, per ben due volte. Mangiò davanti a loro,
che temevano si trattasse di un fantasma; quando finalmente Lo riconobbero, furono nella gioia.
-Ultimo a credere alla Resurrezione è Tommaso, che, alla vista delle stigmate, lasciate nelle mani del
Signore dai chiodi, e dalla piaga nel costato, si prostrerà davanti a LUI e attesterà la sua fede, con una, fra
le più belle espressioni che noi credenti ripetiamo Signore mio e Dio mio!
Riconobbe l'Apostolo, in Gesù, non solo il Suo Signore, ma anche il Suo Dio.
Autore: Mariagrazia Camassa
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