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Data: 20/02/2017 - Ora: 14:44
Categoria:
Economia
Contatori digitali di sottrazione non servono a evitare il distacco idrico per le utenze dell'edilizia popolare in regola con i pagament
Codici Lecce era già intervenuta sul problema nel 2015, quando lo stesso non era ancora stato oggetto delle strumentalizzazioni politiche di questi giorni, rilevando che, contrariamente a quanto assicurato all'epoca dai vertici dell'Arca Sud Salento, l'installazione dei contatori digitali sul territorio salentino non avrebbe risolto l'annoso problema della sospensione della fornitura idrica nei confronti degli inquilini in regola con i pagamenti.
Ciò anche alla luce dei dubbi avanzati, già all'epoca, dal presidente della ANACI Lecce, avvocato Carlo Mignone, secondo il quale i contatori digitali servono solo a capire chi paga e chi no ma l'Acquedotto Pugliese, stipulando i contratti con le autogestioni condominiali e non con i singoli condomini, dinanzi alla morosità del condominio non potrebbe che procedere al distacco del relativo contatore unico, con conseguenze che si riverbererebbero anche sui singoli condòmini in regola con i pagamenti.
Ribadisce oggi l'avv. Stefano Gallotta, segretario di Codici Lecce, che "il problema può essere risolto solo con l'installazione di contatori individuali, in quanto i contatori di sottrazione sinora posti in opera non servono a evitare i distacchi in danno di coloro che sono in regola con i pagamenti. Facciamo un esempio: se in uno stabile composto da dieci alloggi ci sono cinque inquilini che pagano regolarmente l'utenza idrica e cinque che non pagano, determinando la morosità dell'autogestione condominiale nei confronti dell'Acquedotto Pugliese, quest'ultimo, avendo un solo contratto e un unico contatore per condominio, non potrebbe fare altro che presentare il conto all'amministrazione condominiale e interrompere la fornitura per tutti, morosi e non".
E' così evidente che da queste installazioni non possa derivare alcuna tutela e/o vantaggio per gli inquilini "diligenti" e, conseguentemente, le ingenti spese sinora sostenuti da quest'ultimi e dalla Regione per i contatori digitali risultano di dubbia utilità, arrecando benefici solo a chi li produce e commercalizza.
"Senza considerare, infine - rileva l'avv. Gallotta – che non sono stati in alcun modo considerati, in via preventiva, i potenziali seri rischi per la salute legati alle emissioni di tali dispositivi. L'Assemblea Parlamentare del Consiglio Europeo ha da tempo sancito l'applicabilità del criterio di precauzione ALARA - "tanto basso quanto ragionevolmente possibile" - in materia di emissioni elettromagnetiche, criterio del tutto ignorato nel caso di specie".
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