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Data: 22/03/2002 - Ora: 10:40
Categoria:
Cultura
A quanto pare, ai sensi di legge, l'unica persona autorizzata a poter ritirare i resti del Maestro. Il tutto si è consumato nell'arco di poche ore, lasciando profilare all'orizzonte quella che una inevitabile esemplificazione porterebbe a definire come una guerra fra donne. Cerchiamo di capirne il perché. La Baracchi avrebbe quindi ritirato l'urna e, dopo aver preso contatti con alcuni parenti otrantini di Bene, la famiglia Bleve, dato disposizioni per l'espletamento delle formalità necessarie per le esequie. La tumulazione, dunque, in forma assolutamente privata, avverrà domenica mattina, alle 10, alla presenza di Raffaella Baracchi e della figlia Salomè, dieci anni, frutto della brevissima e burrascosa unione fra i due: un matrimonio durato appena due mesi, nel '92.
Ipotizzata, poi, alla cerimonia, anche la presenza del governatore Raffaele Fitto che comunque, stando a quanto annunciato, ha assicurato la sua partecipazione alla manifestazione che il Comune di Otranto ha promosso per la stessa giornata di domenica. Nel castello, dalle 17 in poi, con la non meglio precisata proiezione, forse il lungometraggio d'esordio, Nostra Signora dei Turchi, o La figlia di Iorio. Ma perché l'inatteso "trasloco" delle ceneri? Luigi Bleve, nipote di Bene, propone questa spiegazione: «La scelta di Santa Cesarea era stata un'idea della sorella di Carmelo che, probabilmente, ignorava che fosse piuttosto la moglie a poterne e doverne disporre. Raffaella Baracchi ha rispettato però la volontà di Carmelo, che aveva chiesto di essere seppelito qui a Otranto: già qualche anno fa, ma ovviamente la cosa non fu realizzabile, aveva espresso il desiderio di poter riposare in una tomba da erigere nel castello. Qui sarà nella nostra cappella di famiglia, accanto a suo padre Umberto. Anche se il sindaco si sarebbe impegnato, in futuro, a disporre la costruzione di una tomba ad hoc». Intanto, con la Baracchi, a quanto dicono i Bleve, non ci sarà verso di parlare. Mentre il testamento resta ancora sigillato.
La notizia lascia però impietrita e stupefatta Luisa Viglietti, compagna degli ultimi nove anni di vita del Maestro, che smentisce nella maniera più categorica che il diretto interessato avesse mai disposto, nelle sue ultime volontà, la sepoltura a Otranto. Raggiunta a Roma, dov'è "imprigionata" nella casa che ha diviso con Bene (il Tribunale di Roma l'ha nominata custode e responsabile della tutela dei beni che vi sono contenuti), commenta l'accaduto con parole piuttosto inequivocabili. «Lo stanno trascinando in tournée, direi anche traggicomica perché sbotta la Viglietti a Carmelo non importava proprio nulla della fine che avrebbero potuto fare le sue ceneri. "Non mi riguardano, non è roba mia, non sono io" mi aveva risposto. Equando la sorella Maria Luisa (la consanguinea più prossima, ndr), mi ha proposto il da farsi l'ho invitata a decidere in libertà. La signora Baracchi, invece, si è presa l'urna con le ceneri di Carmelo e, di sua iniziativa, ha contattato i Bleve. Per la legge, purtroppo, non esistono né l'etica né l'affetto». Così Luisa Viglietti non sa nemmeno se domenica sarà a Otranto: «Ci sto pensando. Non so ancora cosa farò. Non so se gli lascerò fare il loro baccanale sulle ceneri di Carmelo».
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