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Solennità del Natale. Il significato cristiano della Solennità del Natale.

Data: 15/12/2022 - Ora: 11:17
Categoria: Cultura

natività

Mentre noi festeggiamo, con parenti e amici, intorno a mense imbandite, il Natale, Gesù, il festeggiato, continua ad essere - e lo è da 2000 anni - ignorato.

Gesù approda, ancora nascituro, ma già rifiutato, nella città degli uomini. Maria partorisce il Figlio di Dio in una capanna, Lo depone, appena nato, avvolto in povere fasce, in una mangiatoia e Lo adora. Una legione di Angeli scendono dal Cielo per dare l'annuncio dell'Evento ai pastori, che nella campagna, intorno all'umile abitacolo, vegliano il loro gregge. Luce celestiale e cori angelici salutano l'avvento del Verbo incarnato sulla terra, scartato invece dalla gente benestante, che, venuta in Giudea per il censimento, ne popola l'albergo. Come l'incarnazione del Signore viene annunciata a Maria e Giuseppe, persone umili, certamente non annoverati allora tra i potenti, così la Sua nascita è partecipata dal Cielo a gente nomade, poco stimata dai benpensanti del tempo. A noi interessa capire che la nascita del Bambino di Betlemme diviene per i due giovani di Nazareth (Maria e Giuseppe) la "vocazione" della vita, capace di trasformarla radicalmente. Non basta uno sguardo superficiale per capire che il piccolo Gesù non è solo un tenero batuffolo di carne, come tutti gli altri neonati del mondo, giacché Egli già porta nel suo intimo il progetto redentore dell'umanità, per il quale è nato e morirà. Né Maria è da annoverare tra le tante madri che vegliano il loro "piccolo"; ella, infatti, è già tutta impegnata, nel profondo del suo cuore, dalla proposta fattale dall'Arcangelo Gabriele, a nome di Dio, il cui pieno significato comprenderà soltanto lungo gli anni. Anche Giuseppe guarda stupito il Neonato divino, nella profonda, commossa, accoglienza che lo lega all'Altissimo: Egli, in un sogno rivelatore, gli ha cambiato tutta la vita. Una voce nel cuore ripete a Giuseppe: "Tu sei Suo Padre!" Ma ricorda: "fai le veci di Dio". Mentre nella notte tutto è pace, progressivamente il silenzio viene interrotto da belati, voci, scalpitio di viandanti: giungono così all'umile abitacolo i pastori, con i loro semplici doni. Questa gente contempla la Madre con il Suo Bambino, ne riconosce il Mistero annunciato dagli Angeli, quindi si allontana per andare a raccontare il Natale a quanti le sarà dato di incontrare. Se Maria e Giuseppe ci trasmettono il significato profondo dell'appartenenza a Dio, che viene ad abitarci, i pastori ci insegnano a divenire, come loro, testimoni narranti della Salvezza, "venuta a cercarci". Intanto, nel lontano Oriente, tre studiosi astrologi individuano, nella stella cometa, l'annuncio della nascita del Re dei re, a Betlemme di Giudea, e, con doni regali, si apprestano a partire sui cammelli. Per me, narrare Il Natale è stato crescere nella fede, spero che voi, leggendo, facciate la mia stessa esperienza.

Auguri.

Il significato cristiano della Solennità del Natale.

Mentre noi festeggiamo, con parenti e amici, intorno a mense imbandite, il Natale, Gesù, il festeggiato, continua ad essere - e lo è da 2000 anni - ignorato.

Se riusciamo finalmente a superare la spessa coltre sociale, che ormai rende questa festa soltanto consumistica, per leggerne il valore cristiano, ci sentiremo sconcertare. Dio, Spirito purissimo, accoglie, per farla sua, la nostra natura umana, disobbediente, superba, fallita. Gesù è ancora nella mangiatoia, sua povera culla, (ed ancor prima, fin dal grembo di sua Madre) e già sente, in Sé, il travaglio di questa umanità, del tutto contrastante con la sua, divina; per LUI è già Croce. Se le nenie natalizie ci commuovono dovremmo sprofondare letteralmente nella gratitudine, per questa divina partecipazione amante, alla nostra condizione di peccatori. L'Unigenito del Padre giungerà a farsi LUI, Dio, peccato da inchiodare sulla Croce per riportarci alla primitiva innocenza. Il fulcro del Vangelo è l'Amore del Figlio per l'Abbà , e di Questo per gli uomini: peccatori da salvare. Il Natale cristiano è dono che ci viene dalla Trinità: se, infatti, Gesù viene a Redimerci, il Padre ci offre Suo Figlio, per riaverci con Sé, dopo il peccato di Adamo, nostro progenitore. Lo Spirito, infine, accendendo il fuoco d'Amore nel cuore di Maria, rende possibile la nascita stessa del Redentore dal grembo della Vergine, Sua Sposa.


Autore: Mariagrazia Camassa

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