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Data: 28/05/2008 - Ora: 09:01
Categoria:
Cultura
Salvatore Lorenzo Bruno nasce a Presicce il 10 agosto del 1923 e fin dai primi anni Quaranta scrive su una delle riviste letterarie più importanti del suo territorio
Il 29 maggio 2008 alle ore 19.00 presso l'Oratorio "Don Tonino Bello" di Presicce, l'Assessorato alla Cultura organizza un convegno sulla figura e l'opera di un illustre intellettuale presiccese: "Salvatore Bruno (1923-2001): scrittore e giornalista". Terrà la relazione introduttiva il Prof. Antonio Lucio Giannone, docente di Letteratura Italiana Contemporanea dell'Università del Salento. Interverrà il dott. Daniele Greco, che ha recuperato le opere dell'autore presiccese e realizzato una tesi di laurea dal titolo "Salvatore Bruno, scrittore e giornalista". Salvatore Lorenzo Bruno nasce a Presicce il 10 agosto del 1923 e fin dai primi anni Quaranta scrive su una delle riviste letterarie più importanti del suo territorio come "Vedetta Mediterranea", la cui terza pagina era diretta da Oreste Macrì e Vittorio Bodini. In seguito si iscrive alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Firenze e inizia a collaborare con alcune riviste fasciste dell'epoca come "Rivoluzione" e "Società".
Finita la guerra, nel 1946, egli raggiunge la redazione dell'importante quotidiano di sinistra fiorentino "Il Nuovo Corriere" diretto dallo scrittore e giornalista, nonché amico personale di Bruno, Romano Bilenchi. Nel 1956 il quotidiano viene chiuso dal P.C.I. e Bruno si trasferisce a Roma per scrivere su due differenti periodici: "Il Gatto Selvatico" (1955-1965), il mensile aziendale di proprietà dell'E.N.I. di Enrico Mattei e diretto dal poeta Attilio Bertolucci; e poi "L'Espresso"(1955) diretto dal Arrigo Benedetti. Sul giornale dell'E.N.I Bruno svolge l'attività prevalente di giornalista sportivo e di critico di costume di fenomeni sempre legati al mondo sportivo. Gli articoli de "L'Espresso", invece, sono caratterizzati da un maggiore eclettismo poiché Bruno scrive dalla cronaca, alle inchieste, ai reportage fino allo sport e a un testo sulle bande musicali. Nel 1963 esce per l'editore Vallecchi l'unico romanzo mai scritto da Bruno che ha per titolo L'allenatore, romanzo sperimentale che piacque agli esponenti della neovanguardia italiana del Gruppo '63 e che gode della nota introduttiva dell'importante critico letterario Cesare Garboli. Il romanzo nel 2003 è stato ridato alle stampe grazie all'attività meritoria dell'editore "Baldini & Castoldi", questa volta con la preziosa introduzione del giornalista e critico militante de "Il Manifesto" e "La Stampa", Massimo Raffaeli. La produzione narrativa di Bruno si ferma nel 1965, anno in cui terminano gli scritti su "Il Gatto Selvatico". Bruno muore nel 2001 e la sua opera è stata, ad eccezione del romanzo, totalmente dimenticata.
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